Gennaro Savio | Il Vescovo emerito di Ischia, Mons. Filippo Strofaldi, che nel luglio del 2012 aveva rassegnato le dimissioni dalla guida della Diocesi di Ischia e Procida per seri problemi di salute, e’ morto questa mattina presso il “Don Orione” di Casamicciola Terme dove era ricoverato da alcuni mesi. E non sarà certamente un caso se la funesta notizia, ancor prima che uscissero le agenzie di stampa, si sia diffusa in un batter baleno sui social network rilanciata da semplici cittadini. E questo a dimostrazione dell’affetto popolare di cui Padre Filippo è stato da sempre circondato sull’isola Verde. Perché è stato un Vescovo colto e fuori dagli schemi, semplice e umile, sempre pronto a scendere in campo per difendere i diritti calpestati dei più deboli così come è accaduto quando le disumane ruspe di Stato hanno cominciato a radere al suolo le case dei poveri cristi. Nessuno potrà mai dimenticare i duri moniti di Strofaldi contro gli abbattimenti delle case di necessità e nella mente di tutti gli isolani resterà indelebile l’immagine di Padre Filippo che il 2 dicembre 2010 sfidando il freddo si recò di buon’ora presso la casetta di Paoletto e Tina che di lì a poche ore sarebbe stata abbattuta. Passò tra due ali di celerini in tenuta antisommossa e usò parole durissime contro quello che lui stesso definì “giustizialismo”. Sull’uscio della porta Padre Filippo Strofaldi incrociò Domenico Savio, Segretario generale del PCIML con cui scambiò qualche battuta. Uno scambio di battute fugace che diventò subito un caso nazionale ripreso da varie testate giornalistiche le quali parlarono di Savio e Strofaldi come i nuovi Peppone e Don Camillo. Ecco, personalmente mi piace ricordarlo così, impegnato sulle barricate della giustizia sociale accanto agli ultimi della società. Che la Terra ti sia lieve Padre Filippo!