Gennaro Savio | ISCHIA – Sull’isola Verde il primo week-and del mese di ottobre sarà ricordato per la pioggia battente che è caduta copiosa creando disagi in vari Comuni isolani e in modo particolare in quello di Ischia. Oltre al consueto e pauroso allagamento di via Gian Battista Vico con l’acqua che ogni qualvolta piove scorre violenta come su un letto di un fiume in piena, creando sistematicamente enormi pericoli per i residenti e il tutto tra l’indifferenza degli amministratori ischitani, altri allagamenti si sono registrati sul porto di Ischia e in altre zone del Paese. Per non parlare poi dell’enorme lago creatosi in via Morgioni e che sui social network ha fatto esplodere la rabbia delle mamme degli studenti del Liceo Scientifico impossibilitati a lasciare la propria scuola quando piove. Sotto accusa il sindaco di Ischia Giosi Ferrandino e la sua compagine amministrativa di PD e PDL accusati di tenere il Paese nell’abbandono più totale con le pinete pubbliche ridotte a ricettacolo di rifiuti di ogni genere e con le strade che si allagano paurosamente ad ogni pioggia.
E a tal riguardo non si placano le polemiche per le griglie di raccolta e di smaltimento delle acque piovane che erano otturate a causa della mancata pulizia. Ma i disagi e i pericoli maggiori si sono patiti in via Nuova dei Conti dove, nel tratto interessato da lavori pubblici, è sprofondata la sede stradale e un muro è crollato seppellendo una pala meccanica. La paurosa frana fortunatamente si è verificata quando non transitava nessuno nella notte tra sabato e domenica. Chiusa per qualche ora, via Nuova dei Conti è stata riaperta dopo che è stato realizzato un cordolo di cemento che avrà il compito di deviare l’acqua piovana sulla sede stradale evitando che la stessa inondi nuovamente lo scavo interessato dai lavori di ripristino della sede stradale. Intanto anche agli occhi dei profani, i danni appaiono ingenti soprattutto per quanto concerne il muro franato. E tra gli abitanti di questa strada è forte il rammarico.
In molti si chiedono perché nonostante le previsioni annunciassero la caduta di abbondanti piogge, non si è fatto in modo che l’acqua piovana non invadesse l’area interessata dalla scavo semmai attraverso la costruzione del muretto realizzato solo dopo la frana. Domande, queste, che speriamo possano avere risposte dalle Istituzioni competenti.