c.s. | Da stamattina – raccontano Gianni Simioli conduttore della trasmissione radiofonica la Radiazza ed il leader degli ecorottamatori Verdi Francesco Emilio Borrelli – centinaia di cittadini ci stanno contattando per avere notizie sulla grave contaminazione dell’ acqua di Napoli e provincia annunciata tramite la stampa. Un titolo in particolare ha terrorizzato la popolazione: ” bevi Napoli e poi muori“. Infatti se tutta l’ acqua di Napoli e provincia fosse davvero avvelenata bisognerebbe rapidamente evacuare i comuni e bonificare gli acquedotti. Se invece non c’ è pericolo bisogna denunciare chi sta lanciando un allarme ingiustificato che creerà gravi danni anche al turismo. In ogni caso i cittadini del napoletano sono già stati presi dalla psicosi e stanno rapidamente acquistando notevoli scorte di acqua imbottigliata nei super mercati. Alcuni ci hanno raccontato di aver portato i propri figli negli ospedali per effettuare dei controlli. Già è stato ribattezzato questo nuovo filone di inquinamento “la terra dei fuochi dell’ acqua”.
Inoltre dall’ultimo documento reperibile online prodotto dalla Naval Support Activity Naples nel giugno 2010 ( uno “screening” dal punto di vista biologico delle terre comprese tra i Campi Flegrei e il Casertano, dove da anni gli americani risiedono ) l’acqua non trattata e non filtrata all’interno degli acquedotti, la concentrazione di arsenico riscontrata “si è rivelata superiore al livello massimo di contaminazione”. Psicosi o allarme ingiustificato?
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