Gennaro Savio | A Casamicciola Terme, stupenda cittadina termale dell’isola d’Ischia, a causa dello spropositato aumento della Tares, la tassa sulla raccolta dei rifiuti, sono giorni difficili per le famiglie lavoratrici e per i piccoli commercianti, artigiani e gli imprenditori che gestiscono, spesso a carattere familiare, piccole attività ricettive. I cittadini le definiscono “Bollette pazze” quelle giunte in questi giorni presso le loro abitazioni dove in alcuni casi si è registrato un incremento pari al trecento per cento. Eppure il capitolato d’appalto rispetto al 2012 non sarebbe variato ma di nuovo ci sarebbe una diversa distribuzione dei carichi di pagamento. Con un’anomalia, però, e cioè che mentre da un lato la tassa sarebbe stata diminuita alle grosse attività commerciali e alberghiere, dall’altro sono state spropositatamente aumentate alle famiglie lavoratrici, agli artigiani, ai piccoli commercianti e alle aziende a condotta familiare: da non credere!
Un nuovo salasso economico per i casamicciolesi voluto dall’amministrazione prefettizia dopo che i genitori dei bambini che frequentano gli asili e le scuole elementari dell’Istituto comprensivo “Ibsen” si sono dovuti far carico dell’intero costo della mensa scolastica che con vergognoso ritardo, dovrebbe finalmente partire nei prossimi giorni.
L’impressionante aumento della Tares, unita alla profonda crisi economica che attanaglia la popolazione, a Casamicciola ha fatto esplodere la protesta popolare. Infatti tanti cittadini, dopo il tam-tam fatto sui social network, si sono recati in Municipio per chiedere la rivisitazione delle tariffe che vanno immediatamente abbassate. “Sono un piccolo albergatore – ha dichiarato Mario Romano – e sto con voi perché non è detto che i grandi albergatori che continuano a sfruttare anche noi piccole aziende. A me la Tares è stata aumentata del 50% in più, io non la posso pagare e non la pagherò quindi sono con voi. Cacciatela via a questa gente– ha concluso -, non si può più andare avanti così e io sono con voi a costo di chiudere l’albergo”.
“Io possiedo un piccolo negozietto di frutta – ci ha spiegato Sergio Piro – di circa ventotto metri quadrati e sono passato da una tariffazione di cinquecento euro a milleottocento euro. Una tariffa triplicata. Praticamente ci costringono a chiudere l’attività con figli piccoli da poter sfamare”. “Le piccole aziende stanno tutte chiudendo – ha detto Rosanna La Monica – e noi che abbiamo una piccola pescheria siamo i primi che prossimamente forse chiudiamo perché tra spazzatura, tasse, luce, Imu, una piccola attività non si può mantenere perché si tratta di spese pazzesche. Dove andranno a lavorare i giovani che chiudono un’azienda?”.
I cittadini inviperiti chiedono con forza che si faccia piena luce sugli aumenti della Tares. “Io vorrei aggiungere – ha detto Teresa Monti – una cosa a quanto è stato già detto e cioè che è mia ferma decisione fare in modo di arrivare a conoscenza di come si è arrivati a questo punto. Di come l’azienda Amca è arrivata a questo punto di deficit e che questo debbano continuarlo a pagare i cittadini che hanno sempre pagato la Tares. Per cui è mia ferma decisione che ci sia un’indagine che vada a scavare alle origini e ci sia per tutti i cittadini chiarezza rispetto a questo iter che è stato seguitoil suo intervento applaudito dalla gente”, ha concluso . “A parte l’aumento della tassazione e delle accise che ci stanno stritolando, noi dobbiamo sapere anche come i nostri amministratori spendono i nostri soldi”, ha aggiunto Raffaele Cannavo.
I cittadini di Casamicciola hanno chiesto la presenza in Municipio anche del combattivo Domenico Savio che ha rilasciato dichiarazioni durissime contro il potere politico-amministrativo responsabile del vergognoso aumento della Tares. “Innanzitutto io penso che tutti i presenti condividano il mio pensiero che dobbiamo politicamente condannare il governo nazionale e il parlamento e tutte le forze politiche e i partiti di centrodestra e centrosinistra che ci stanno letteralmente dissanguando. Su tutti i fronti”, ha sottolineato tra gli applausi della folla. Un governo e un parlamento che anziché andare a prendere i soldi in quel dieci per cento di italiani che possiede circa il sessanta per cento della ricchezza nazionale, li va a prendere sempre da quel novanta per cento che possiede solo il rimanente quaranta per cento della ricchezza nazionale. Ciò si verifica perché questi sono governi e parlamenti del capitale, dei più forti, di quelli che difendono gli interessi del sistema bancario e delle multinazionali della finanza. E poi è proprio intollerabile – ha sottolineato Savio – che un burocrate dello Stato viene qui, si sostituisce al potere elettivo dei cittadini ed impone una soluzione che sacrifichi ulteriormente le condizioni di vita dei lavoratori, dei pensionati, delle piccole attività economiche, di chi socialmente dal punto di vista economico è più debole”. I cittadini, non avendo potuto incontrare i vertici dell’amministrazione prefettizia perché assenti, hanno ottenuto un incontro con il Commissario Prefettizio che si terrà in Municipio giovedì 21 gennaio a partire dalle ore 13.00. E mentre una delegazione di cinque persone sarà ricevuta dalla Dott.ssa Gamerra, tutti i cittadini che hanno a cuore la risoluzione di questa assurda problematica, daranno vita ad un presidio all’esterno di Palazzo “Bellavista”. Nel corso dell’incontro sarà chiesta la rivisitazione delle tariffe che vanno immediatamente abbassate e la rateizzazione del pagamento della Tares. Doveroso è stato l’appello di La Monica a tutti i casamicciolesi a darsi appuntamento per giovedì alle ore 13.00 fuori il Municipio.