Gennaro Savio | Intorno alle ore 12.00 in piazza Nizzola a Casamicciola Terme, nei pressi di piazza Bagni, di fronte all’ex Hotel Stefania, al passaggio di un’auto un tombino è letteralmente sprofondato inghiottendo due grossi e pesanti basoli e solo per un caso la ruota della macchina non è rimasta incastrata nell’enorme buca formatasi. Immaginate per un attimo se al posto dell’automobile si fosse trovato a transitare un motorino. Cosa sarebbe accaduto? Staremo probabilmente a parlare di un nuovo grave incidente stradale. Allertati i Vigili Urbani dell’accaduto, l’Ufficio Tecnico di Casamicciola ha immediatamente provveduto a far transennare il profondo fosso. Alcuni cittadini hanno mostrato ai Vigili e ai Dirigenti dell’Ufficio Tecnico anche un tombino scoperto e intasato di acqua termale che sgorga dalla roccia e i sassi caduti dal costone franoso. E sono i continui smottamenti e la periodica caduta dei massi che preoccupa e non poco i residenti della zona.
Ci troviamo in un luogo ad alto rischio idrogeologico, dove il 10 novembre 2009 dalla collina che sovrasta l’abitato di piazza Bagni, scese una colata di acqua, fango, massi e detriti vari che provocò la morte della studentessa quindicenne Anna De Felice. Da allora questo spettacolare angolo naturalistico non è mai stato messo in sicurezza e i residenti sono sempre più preoccupati. E pensare che proprio qui, all’interno dell’ex Hotel Stefania, l’ASL Napoli 2 Nord ha deciso di trasferire alcuni presidi sanitari come guardia medica, invalidi civili, medicina legale e riabilitazione di Forio, centro di salute mentale di Ischia, degenti di Villa Orizzonte di Barano d’Ischia e forse altro ancora. Un accorpamento dei presidi sanitari che priverà, ad esempio, Forio della Guardia medica e questo ha spinto il Consigliere comunale di Forio Domenico Savio a presentare un’Interrogazione al Presidente della Regione Stefano Caldoro, al Ministro della Salute, al Prefetto, al Direttore generale dell’ASL Napoli 2 e al Sindaco e all’Assessore alla Sanità del Comune di Forio. E per venerdì prossimo nei pressi dell’ex Maternità di Ischia è previsto anche un presidio di protesta organizzato dai partiti della sinistra comunista isolana con cui si chiederà all’ASL di non accorpare i servizi sanitari perché bisogna risparmiare sui privilegi della casta e non certamente sul diritto alla salute delle masse popolari.