Gennaro Savio | ISCHIA – C’è aria di rivolta popolare sull’isola d’Ischia a causa della soppressione della Sede distaccata del Tribunale di Napoli. Infatti l’unico presidio di giustizia presente sull’isola Verde non figura nella nuova mappa geografica dei tribunali italiani. Si tratta di un fatto gravissimo che creerà alle popolazioni isolane disagi inenarrabili oltre che a cancellare vergognosamente il loro diritto a poter chiedere giustizia sull’Isola dove risiedono. E così, beffa delle beffe, gli ischitani, come d’altronde tutti gli italiani, mentre con il pretesto della crisi e del deficit creato da decenni di malgoverno che ha portato l’Italia sull’orlo del crack finanziario continuano ad essere tartassati dal governo nazionale, non solo in cambio non ricevono servizi, ma si vedono anche negare diritti costituzionali inalienabili come quello alla giustizia conquistati nei secoli scorsi: assurdo!
Intanto, contro la soppressione della Sede ischitana di via Michele Mazzella, al termine di un’affollata assemblea a cui hanno preso parte gli avvocati, le associazioni, le categorie e i sindaci isolani, per giovedì prossimo è stata indetta una prima manifestazione di protesta. Sulla soppressione del Palazzo di Giustizia ischitano durissime sono state le parole dell’Avvocato Gianpaolo Buono, Presidente dell’Assoforense, contro i responsabili politici di quello che sta accadendo. All’assemblea contro la chiusura del nostro Palazzo di Giustizia è intervenuto anche Domenico Savio, Consigliere comunale del PCIML, che ha attaccato duramente tutti i partiti che hanno governato l’Italia negli ultimi decenni e i sindaci responsabili, assieme ai loro referenti politici e di partito, della soppressione del nostro diritto alla giustizia.