Gennaro Savio | FORIO – Si è tenuta a Forio una nuova seduta del Consiglio comunale. Appena la terza dopo che sono trascorsi circa quattro mesi dalle elezioni del maggio scorso. Un numero talmente esiguo che dimostra come l’Amministrazione guidata dal sindaco Francesco Del Deo snobbi di fatto l’importante ruolo dell’assise eletta dal popolo. Solo cinque i punti posti all’ordine del giorno in cui mancavano ancora una volta le problematiche reali del paese quasi come se a Forio problemi sociali ed economici non esistessero mentre, al contrario, l’intera cittadina langue nell’arretratezza e nell’abbandono più assoluti. E’ stato nominato il Collegio dei revisori dei Conti, è stata Costituzione Commissione per la formazione dell’Albo Giudici Popolari, è stato approvato il Protocollo d’intesa tra i sei Comuni dell’isola d’Ischia per la gestione integrata del ciclo dei rifiuti solidi urbani e infine è stata Costituita la Commissione speciale per l’adeguamento dello Statuto e del Regolamento del Consiglio Comunale. Dagli atti consiliari approvati, si evince che l’ordine del giorno era letteralmente privo delle problematiche sociali che attanagliano Forio e i foriani.
Ma a parlare di problemi del Paese ci ha pensato il Consigliere comunale del PCIML Domenico Savio che nel suo intervento preliminare ha rimproverato al sindaco di non aver risposto a nessuna delle sue trenta interpellanze presentate e delle tantissime proposte avanzate a difesa degli interessi di tutta la collettività ricordandogli, tra l’altro, che i cancelli che limitano l’accesso ad alcune spiagge libere di Forio non sono stati ancora rimossi, che non è stato ancora creato lo scivolo per disabili all’ingresso del nuovo Municipio, che non si sta fermando la privatizzazione dei servizi sul porto e che nessun problema sociale del Paese sollevato dal suo gruppo consiliare è stato affrontato e risolto affermando che se quest’andazzo dovesse continuare, sarà costretto a rivolgersi ad altri Istituzioni della Repubblica.
Ma l’intervento di Domenico Savio è stato talmente duro che ha innervosito e non poco i componenti della maggioranza i quali infastiditi dal fatto che il Consigliere comunale del PCIML avesse osato introdurre nel Civico consesso i problemi irrisolti del Paese, hanno cercato di placarne quell’entusiasmo che a 73 anni suonati è invidiato persino dai più giovani degli attivisti politici.
E così il Presidente del Consiglio comunale, l’Avvocato Michele Regine, ha chiamato i Vigili urbani facendolo affiancare e minacciando di farlo cacciare dal Consiglio a seguito delle denunce che Savio aveva elencato sulla sciagurata disamministrazione del Paese. Inutile dire che veemente è stata la reazione di Domenico Savio che a sua volta ha chiesto l’immediato allontanamento dei Vigili esclamando tra l’altro: “Il fascismo è finito 70 anni fa, faccia allontanare i Vigili dal mio fianco, perché io non sono un delinquente ma un eletto del popolo”.
Intanto sul social network FaceBook è scattata immediata la solidarietà per il Consigliere del PCIML. Sotto la foto che lo ritrae affiancato dai Vigili, Vitoantonio ha scritto che “Purtroppo persone con gli attributi come Domenico non sono benvolute perche dicono sempre le cose come andrebbero dette”, mentre Giorgio Di Costanzo ha commentato: “Cose da pazzi che solo a Forio possono accadere. Un consigliere comunale regolarmente eletto viene affiancato da due vigili!”. Solidarietà è giunta anche da Bacoli. Ad esprimerla anche a nome della parte migliore della cittadinanza Bacolese è stato il combattivo Consigliere comunale Josi Gerardo della Ragione che ha scritto: “Per la prossima assise invito a darne ampia comunicazione alla cittadinanza. Bisognerà essere presenti in massa per ricordare a questi indegni rappresentanti istituzionali che chi siede in assise è stato eletto per parlare, per proporre, per denunciare. Da Bacoli saremo presenti in segno di solidarietà verso un combattente, ma soprattutto nei confronti di un principio sacrosanto previsto in qualsiasi Stato Democratico e Repubblicano. Da consigliere comunale di Bacoli esprimo la mia solidarietà al lottatore (anche istituzionale) del popolo”.