c.s. | FORIO – Nella seduta del 13 settembre scorso la Giunta Municipale di Forio ha approvato, su proposta dell’assessore Luciano Castaldi, l’intitolazione del piazzale marinai d’Italia antistante l’antico Molo Borbonico a Giovanni Verde, letterato, scultore e giornalista (Forio 1880-1956).Continua così l’opera di ricostruzione della memoria storica avviata dall’amministrazione presieduta dal sindaco Francesco Del Deo che continuerà certamente nei prossimi mesi attraverso il ricordo di altre grandi personalità che hanno segnato nel profondo la storia di Forio. Fra gli altri, il poeta Luigi Polito, di cui quest’anno ricorre il centenario della nascita, il compianto sindaco avv. Vincenzo Mazzella, il musicista e compositore Giacinto Lavitrano e il cav. Angelo Rizzoli.
Giovanni Verde, nacque a Forio dall’indimenticabile dott. Matteo Verde (altra grande personalità foriana già menzionata nel toponimo cittadino) e da Marianna Patalano; dopo aver frequentato il Liceo nel Collegio dei Padri Benedettini di Cava dei Tirreni s’iscrisse alla facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Napoli; proprio a Napoli frequentò i cenacoli culturali e letterari dell’epoca ed ebbe modo di conoscere numerosi artisti e scrittori tra cui Gabriele D’Annunzio (al quale un giorno recitò una bellissima poesia del maestro Giovanni Maltese, Ferdinando Russo, Salvatore Di Giacomo, Libero Bovio, Vincenzo Gemito, Eduardo Scarfoglio e Matilde Serao. Partecipò alla Prima Guerra Mondiale come ufficiale di complemento. In quegli stessi anni scolpì un busto a Vittorio Emanuele III per la città redenta di Gorizia (la scultura è ancora oggi conservata presso il Municipio di quella città) e uno spiritoso bozzetto statuario raffigurante l’Imperatore d’Austria Francesco Giuseppe in singolare atteggiamento; bozzetto che meritò l’esposizione nella Galleria Umberto I di Napoli, ove destò moltissimo interesse.
Nel 1921 fondò e diresse il giornale “L’aquilotto”. Fu inoltre una prolifica firma dell’altro giornale dell’isola d’Ischia “Il Gerone”. Su invito di Matilde Serao ed Eduardo Scarfoglio di cui godeva l’amicizia, collaborò ai giornali “Il Giorno”, “Il Pungolo”, “Il Mattino”. Insegnò materie letterarie nella scuola ENEM di Napoli. Tornato a Forio, dopo la Seconda Guerra Mondiale, fu nominato Direttore del Museo Civico del Torrione, ove sono custodite le opere dell’amico poeta e scultore Giovanni Maltese. E del Maltese curò la pubblicazione dei suoi inediti dialettali. Sono di Giovanni Verde l’epigrafe, nonché il busto, all’eroe foriano Luca Balsofiore, e le epigrafi al Cardinale Luigi Lavitrano. Tra i suoi scritti: “La sagra di Pitecusa o la Leggenda dell’isola d’Ischia”, una raccolta di poesie in vernacolo foriano dal titolo “Quando ne imbrocco una”, “I miei versi giocosi” (poesie e filastrocche in italiano), la famosa commedia in foriano “Nzaurete”. Altri suoi scritti sono raccolti nei volumi “Racimoli” e L’isola d’Ischia a volo d’uccello, altri ancora sono inediti.
Giovanni Verde amò profondamente Forio e la sua isola. Negli ultimi tempi si dedicò con particolare entusiasmo all’istituzione a Forio del “Gruppo dei Marinai d’Italia”.