AUGURI ISCHIA: NASCE IL PRESIDIO DI LIBERA E SI CHIAMA “GAETANO MONTANINO”

Dalla memoria all’impegno e alla responsabilità

Il Coordinamento provinciale di Libera Napoli è lieto di annunciare la nascita del Presidio a Ischia intitolato alla memoria di Gaetano Montanino, fedele servitore dello Stato vittima del dovere e della criminalità organizzata.

La cerimonia di inaugurazione si terrà Venerdì 5 Febbraio 2016 – ore 10
Presso la sala congressi dell’I.P.S. “Vincenzo Telese” in via Fondo Bosso 1/3 Ischia

Interverranno:

• Mons. Pietro Lagnese, Vescovo di Ischia
• Don Tonino Palmese, Libera Napoli
• Antonio D’Amore, Responsabile provinciale Libera
• Luciana Di Mauro, Coordinamento Regionale Vittime Innocenti della Criminalità
• Rosaria Manzo, Presidente Associazione Strage Treno 904
• Emilio D’Anna, Familiare Vittime Innocenti della Criminalità
• Carmela Sermino, Presidente Osservatorio della Legalità – Campania
• Gianfranco Wurzburger, Presidente della Gioventù Cattolica di Napoli
• Filomena Sogliuzzo, Referente Presidio Libera Ischia
• Maria Rosaria Mazzella, Dir Scolastico Istituto Comprensivo Barano “A. Baldino”
• Mario Sironi, Preside Istituto Professionale “V. Telese”.

Chi è Gaetano Montanino

Il 04 agosto 2009 Gaetano Montanino, 45 anni, guardia giurata, viene ucciso durante una sparatoria avvenuta in piazza Mercato, a Napoli.
Montanino e un collega, Fabio De Rosa, 25 anni, sono nella macchina di servizio dell’istituto per cui lavorano, “la Vigilante”. Si tratta del loro abituale giro di controllo delle attività commerciali.
Improvvisamente i vigilantes sono però avvicinati da quattro delinquenti che intimano loro la consegna delle armi che si posizionano a destra e a sinistra dell’autovettura per perpetrare una rapina.
La guardia giurata Gaetano Montanino non cede alle pressioni dei rapinatori sebbene stia svolgendo la sua funzione in un territorio estremamente condizionato dalle dinamiche e dal potere detta criminalità organizzata e non consegna l’arma di ordinanza, consapevole che la stessa sarebbe stata usata dai rapinatori per commettere altri reati, sacrificando la propria stessa vita.
La guardia giurata Gaetano Montanino pur di non consegnare l’arma di ordinanza agli assaltatori che gli intimavano di consegnare la pistola minacciandolo di morte, mette in pericolo la propria vita diventando il bersaglio dei quattro malviventi che colpiscono la guardia giurata con diversi colpi da arma da fuoco.
Gaetano viene colpito da 8 colpi di pistola, il compagno è più fortunato, i sei proiettili che lo raggiungono non ledono parti vitali.

Dalla Sentenza della quarta Sezione Penale del Tribunale di Napoli e dalla Sentenza della Corte di Assise di Appello inoltre stabilisce che – l’uccisione del Montanino integra agevolmente il reato associativo ex art.416 bis del codice penale, in quanto si inserisce in un contesto più ampio di attività svolte nell’interesse della criminalità organizzata di stampo camorristico. I ragazzi erano intenzionati a sottrarre le armi di ordinanza perché le stesse erano destinate al clan Mazzarella
Gaetano Montanino è riconosciuto “vittima del dovere” con decreto del Capo di Polizia Antonio Manganelli