(foto: Lucia De Luise) | ISCHIA – È sicuramente tra le associazioni ischitane più attive negli ultimi anni ad Ischia. Amici del Teatro, in stretto contatto con il comune d’Ischia, sta costruendo il palco in legno da donare all’intera comunità isolana, trasformando così una fredda sala conferenze, in un accogliente teatro. Questo progetto per l’isola d’Ischia è storico, perché un teatro stabile, inteso come luogo che crei affezione, aggregazione, cultura, sull’isola non c’è mai stato veramente. La pianificazione impegnativa e appassionante sfocia nel cartellone della VI edizione dell’Ischia Teatro Festival, che ha avuto il suo varo ufficiale con la presentazione di lunedì scorso nella sala consiliare del comune di Ischia. In attesa del primo spettacolo, che andrà in scena dal prossimo 6 dicembre, è stata lanciata anche la campagna abbonamenti che darà l’opportunità agli amanti del teatro di potersi scegliere una poltrona comoda. Il Presidente Vincenzo Boffelli ci spiega come si stanno realizzando i lavori e come prosegue la campagna abbonamenti.
Il vostro accordo con il comune prevede che quest’anno sia costruito il palcoscenico, come procedono i lavori?
«I lavori sono iniziati lunedì e contiamo nel giro di 10 giorni di avere a disposizione la nuova struttura palco che è appunto l’ oggetto della convenzione di quest’ anno con il comune di Ischia. Infatti, già dallo scorso anno il comune di Ischia, si è dichiarato disponibile a stipulare annualmente una convenzione con Amici del Teatro collegandola all’ esecuzione degli adeguamenti».
20 spettacoli per 60 sere, l’inverno ischitano non sarà più lo stesso, come procede la campagna abbonamenti?
«Diciamo che finalmente abbiamo attivato l’opzione teatro all’inverno degli ischitani, mettendo finalmente a disposizione della nostra comunità un cartellone teatrale, cosa che avviene praticamente in ogni angolo del pianeta. La campagna abbonamenti sta carburando, le prime tessere sono state acquistate, ma per avere un’impennata, abbiamo inviato un’e-mail ad alcune associazioni del territorio affinché ci supportino nell’iniziativa cosi come ha fatto la FIDAPA, ad esempio».
Ci sono altre adesioni?
«Il Circolo Sadoul si è detto disponibile a sostenere il progetto e proporrà ai suoi soci l’acquisto delle tessere. Colgo l’occasione per invitare tutte le associazioni culturali dell’isola a collaborare con noi. La sala teatro rinnovata si presta ad ospitare diverse forme d’arte, possiamo dare spazio anche ad altre realtà».
Cosa significa per voi tutto questo, qual è il senso del pay-off “Vivi il teatro come non c’è stato mai”?
«Vivi il teatro come non c’è stato mai accende i riflettori su quel palcoscenico pubblico che non c’è mai stato nella nostra comunità. Il palcoscenico è una superficie delimitata. Ci sono le quinte, il fondale, il proscenio. Ma è l’unico posto dove l’attore sperimenta la libertà. Ciò che stiamo costruendo non è solo un posto dove esprimersi. È soprattutto uno spazio di libertà. Di muoversi, raccontare, partecipare, emozionarsi ed emozionare. L’attore deve sentire il legno sotto le scarpe, lo spettatore non deve sentire null’altro che i passi e le parole. Per quest’isola la realizzazione di un palcoscenico pubblico è una cosa rivoluzionaria. Consente di sottolineare parole troppo spesso confinate in scantinati, o in alberghi e cinema. Il palcoscenico è una sentinella della memoria, un custode dell’emozione. Fino ad ora abbiamo creato emozioni dal nulla. Adesso sta nascendo uno spazio di libertà. Perciò è importante abbonarsi. Per dare a se stessi e ai propri figli un posto dove custodire le emozioni, i sogni, le risate e i ricordi».