Gennaro Savio | Parafrasando il titolo della poesia di Giacomo Leopardi, possiamo descrivere il sole colorato di primavera che oggi risplende dopo la tempesta che nelle ultime ventiquattro ore si era abbattuta sull’isola d’Ischia, dove gli aliscafi sono stati ancorati nei porti mentre sono state pochissime le navi che avevano salpato alla volta della Terraferma. Ieri nel Comune di Ischia le fortissime raffiche di vento hanno creato danni spaccando alcuni tabelloni pubblicitari presenti sul porto mentre nel Comune di Lacco Ameno, sono state scaraventate per terra alcune luminarie installate per i festeggiamenti di San Giuseppe. E solo il caso ha voluto che non ci fossero feriti visto che la strada che conduce sulla “Borbonica” è frequentatissima da pedoni e automobilisti.
Spettacolari come sempre sono le immagini che giungono da Ischia Ponte,dove il piazzale Aragonese è rimasto completamente allagato per tutta la giornata mentre le onde del mare giungevano con violenza sul piazzale delle Alghe. I tanti turisti che affollavano Ischia Ponte, nel mentre facevano a gara a chi scattava la foto ricordo più bella, erano come al solito sorpresi dallo spettacolo che da queste parti offre il mare in tempesta. “Sembra di essere a Venezia, ma come mai questo fenomeno non viene arginato?”, si chiedevano sbigottiti. Ma si sa che i disagi e i pericoli che si registrano a Ischia Ponte ogni qualvolta il mare è in tempesta, sono determinati dalla vergognosa mancanza di scogliere a difesa dell’abitato che nei decenni i componenti delle varie amministrazioni comunali che si sono succedute alla guida del Comune di Ischia, si sono limitati solamente a prometterle in campagna elettorale per poi dimenticarsene immediatamente dopo aver raggiunto il potere. E i turisti, oltre ad apprezzare l’invidiabile spettacolo naturale, sono meravigliati per il fatto che il fenomeno non venga arginato.