Ischia, 3 luglio 2013 – Durante l’intervista con il critico Boris Sollazzo, l’ospite d’onore dell’XI Ischia Film Festival Abbas Kiarostami è stato accolto tra gli applausi e ha parlato a lungo del suo film “Qualcuno da amare”, ma non solo. Non ha eluso la domanda sul perché da tempo, non gira in Iran (Copia conforme è ambientato in Italia, quest’ultimo in Giappone). “I motivi sono tanti e certamente tra essi c’è anche il fatto che in questo momento storico non è facile fare cinema in Iran. Ma non è solo quello, visto che le cose si evolvono. Dobbiamo uscire fuori dagli schemi, dai confini geografici e politici: siamo cittadini del mondo ed è proprio il cinema a insegnarcelo”. Una lezione che ha imparato fin da piccolo. “Vedevo i personaggi dei film americani ma non li sentivo vicini, non mi riconoscevo nei loro sentimenti. Il primo personaggio che mi ha colpito nel cinema, so che è difficile crederlo, è stato Totò. Avevo tra i diciassette e i diciotto anni ed ho visto in Totò un parente, uno zio. Per non dimenticare l’amore che ho per Sofia Loren! Io devo tutto al neorealismo italiano”.
Kiarostami ha anche rivelato che si sta apprestando a girare il prossimo film in Italia, in Puglia. “Ed era nel mio destino Totò, visto che la protagonista sarà Isa Barzizza, che ha lavorato con lui. Non ho mai potuto dirigerlo, ma avrò il privilegio di farlo con chi l’ha conosciuto”. L’autore iraniano, che verrà premiato con la targa del Presidente della Repubblica assegnata da Napolitano al festival, ha chiuso “ringraziando questa rassegna meravigliosa: i luoghi nel cinema sono tutto, le location e l’essere umano sono i soli e veri protagonisti del cinema e della vita”.