Scuola ‘Scienza e Società’ 2013

c.s | L’isola d’Ischia è un luogo davvero speciale. Per la sua storia geologica. Per i suoi caratteri geofisici. Per le sue acque termominerali. Per la sua biodiversità. Per il suo paesaggio. Insomma, per la sua natura. Ma Ischia è anche un’isola speciale per la storia: è stata la prima colonia greca del Mediterraneo occidentale. A Ischia c’è la coppa di Nestore e la prima traccia scritta dei poemi omerici. Da Ischia sono partiti i coloni per fondare Cuma e i cumani hanno poi fondato Napoli.
L’isola ha avuto un periodo di grande splendore prima con Siracusa poi con Roma. È stata oggetto di attenzione di grandi scienziati, come l’inglese Charles Lyell, uno dei padri fondatori della moderna geologia, o come il tedesco Anton Dohrn, l’evoluzionista amico di Charles Darwin che è stato tra i fondatori della moderna biologia marina.
Per tutti questi motivi Ischia è un grande patrimonio sia naturale sia culturale. Un patrimonio dell’umanità che va preservato.
Purtroppo il valore di questo patrimonio culturale e naturale e la necessità di preservarlo non sono riconosciuti da tutti, cosicché l’eredità che ci hanno lasciato le passate generazioni tende a essere dilapidata, piuttosto che conservata e rinnovata.
Siamo convinti che l’unico modo per conservare e rinnovare ed arricchire questo patrimonio è farlo conoscere, in tutti i suoi aspetti. A partire dai giovani isolani. Ecco perché insomma, quest’anno la scuola Scienza e Società – che si terrà a
Ischia presso la Biblioteca Antoniana nei giorni 12 e 13 aprile 2013 – si intitolerà “Ischia, perché è un patrimonio culturale e naturale dell’umanità”.

Le conferenze sono pubbliche e si svolgeranno nei seguenti orari: 9.00-13 e 15.00-19.00; a chi ne farà richiesta sarà rilasciato un attestato di partecipazione
La Scuola “Scienza e Società” è a cura del Circolo “Georges Sadoul” con Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, Fondazione IDIS- Città della Scienza, Liceo d’Ischia.
A breve sarà disponibile il programma completo- ulteriori informazioni sul
sito www.sadoul.altervista.org