Voci per Ischia. Da Boccaccio a Brodskij
E’ grande merito di Giorgio Di Costanzo l’aver raccolto in questo volumetto alcune voci di poeti e scrittori, spesso grandissimi, che hanno soggiornato ad Ischia e ne hanno lasciato testimonianza.
Da un lato perché penso che il passato è davanti a noi e in esso si riflette il nostro presente – non intendo la dimensione ottica, ma quella della mente, che compara, discerne, apprende, patisce o gioisce mentre il futuro è dietro di noi, e come un ladro ci segue, ci incalza, ci deruba del tempo e dello spazio, ci spinge verso ignoti abissi o ci frusta affinché corriamo sempre più veloci e più avanti. Dall’altro perché poeti e scrittori per mezzo dell’immaginazione e di uno sguardo interiore strabico vedono quanto di norma è negletto e spesso addirittura prevedono quanto di norma è impossibile. Colpisce, fra le testimonianze, che ve ne siano non solo di solitari, ma di cerchie di amici, che venivano qui per trovarvi pace e bellezza, in fuga dalle metropoli, dai nord, dalla modernità già allora omologante. E non in vacanza, ma per lavorare alle loro opere e discutere con spiriti affini. Spesso l’isola ha contribuito a mutare le loro idee e i loro gusti. Nietzsche per esempio dopo i suoi soggiorni in Italia, e in particolare a Ischia, ruppe il lungo sodalizio con Wagner, accusandolo di essere nebuloso e alla cui opera cominciò a preferire l’allora quasi sconosciuta Carmen di Bizet, per la sua solarità mediterranea.
Fabrizia Ramondino