Ischia è una realtà eccezionalmente ricca di risorse culturali e naturali ma non risulta mai inserita in nessuna iniziativa nazionale e/o regionale di rilievo volta a valorizzarla. Il presente appello formulato da un drappello di cittadini si rivolge con fiducia agli artisti, agli intellettuali e a tutti coloro che negli anni, una volta sola o frequentemente, l’hanno apprezzata ed amata, affinché la loro voce e la loro firma possano aiutarci a difendere un patrimonio collettivo che la politica non riconosce come tale.
L’isola d’Ischia rappresenta nello scenario turistico campano e internazionale una tra le più importanti mete turistiche per la sua specificità, la sua caratterizzazione storico-culturale e storico artistica, vulcanologica, ambientale, termale, balneare, folklorica ed enogastronomica che la rendono una delle più ricche ed interessanti realtà europee. Ciò anche grazie alla sua straordinaria capacità ricettiva: da sola, infatti, con un territorio esteso per soli 46 km2 nel periodo marzo-dicembre è capace di accogliere circa 3,5 milioni di presenze turistiche, circa il 25% dell’intera offerta regionale. Con i suoi numeri Ischia rappresenta un punto di forza non solo per la Campania, ma per la nazione intera, poiché può offrire in modo completo ogni aspetto collegato al fenomeno turistico. I dati dell’Osservatorio Turistico confermano in Campania, e in particolare ad Ischia, la presenza di flussi turistici di tipo internazionale: il mercato principale è quello tedesco che copre in media circa il 50% degli arrivi e il 58% delle presenze; tuttavia emerge un interesse crescente da parte dei Paesi dell’Europa dell’est, in particolare si riscontra l’incremento dei flussi provenienti da Russia ed Ucraina. Negli ultimi tempi anche gli americani hanno scoperto le bellezze isolane. Per quanto concerne la distribuzione durante l’anno, l’afflusso turistico si concentra nei mesi da aprile ad ottobre, anche se recentemente si sono aperti significativi spiragli per il turismo invernale. Ischia, insomma, è uno dei pochi luoghi in Europa in cui è innata una visione olistica della
politica e della cultura del turismo. Tra l’altro, essendo posizionata a ridosso di Napoli e della sua provincia, di per se attrattori turistici di rilevante importanza, concorre in maniera decisiva a rafforzare quel trend positivo del mercato turistico regionale. Le presenze di media-lunga permanenza, che assicurano maggiori risorse economiche e tenuta della coesione sociale della popolazione, rappresentano infatti uno dei target privilegiati del mercato turistico-regionale isolano. Per il gran numero delle eccellenze che la caratterizzano, pertanto, l’isola deve essere inserita tra i grandi attrattori culturali e naturali del Mezzogiorno. Mentre altrove occorre faticosamente costruire percorsi e inventare soluzioni nuove per attivare processi di crescita, ad Ischia, invece, deve soltanto essere data la possibilità di poter mettere a sistema la sua ricca offerta per riappropriarsi di un ruolo che la crisi economica degli ultimi otto anni ha pesantemente messo in discussione. Esistono, infatti, sull’isola evidenze culturali di primaria importanza che hanno urgente bisogno di un sostegno nazionale e regionale per il loro recupero e valorizzazione. Le amministrazioni locali isolane da sole, in un panorama nazionale di tagli alla finanza locale, non possono e non hanno potuto più garantire questa ripresa. L’esclusione dell’isola da programmi prioritari di intervento, quali il PON Cultura 2014-2020, da significativi interventi previsti nel Piano di Azione e Coesione sui beni culturali 2014-2020, dal Patto per la Campania rende evidente un totale disinteresse politico verso quello che è un patrimonio storico-identitario nazionale da salvaguardare e valorizzare. Ischia, infatti, non è annoverata tra gli attrattori culturali e non è neppure inserita nel dossier per le candidature al riconoscimento di sito UNESCO che la regione Campania intende avviare. Non si tratta di mero campanilismo o di insignificanti esigenze locali, ma storicamente Ischia è una rotta obbligata del turismo mondiale dei grandi numeri per le sue bellezze, il suo fascino e le sue potenzialità. Nel raggio di pochi Km2 v’è la compresenza di risorse culturali (musei, monumenti, archivi storici, aree archeologiche, beni architettonici e rurali) e naturali (aree protette e siti di interesse naturalistico), di rilevanza internazionale che ne fanno un unico e coerente attrattore caratterizzato dalla contiguità territoriale con Napoli e la nazione intera, dalla omogeneità culturale ed interrelazione funzionale. Tali elementi consentono interventi di promozione e valorizzazione unitari. Se è giustissimo che l’area flegrea continentale sia stata riconosciuta come attrattore culturale, e quindi destinataria di ingenti finanziamenti per restauri, scavi e
infrastrutturazione di servizi e attività economiche innovative, è scandaloso, invece, che proprio Ischia ne sia tenuta fuori e che venga investita di una “scientifica operazione di dimenticanza e abbandono” da parte delle istituzioni pubbliche. In questo modo si intralcia lo sviluppo delle eccellenze esistenti sulle isole del Golfo, in particolare ad Ischia, negando le risorse indispensabili per potenziarne l’offerta dei servizi, i quali senza investimenti e risorse, fanno fatica a mantenersi al passo con la ripresa dell’interesse turistico internazionale. I sottoscritti ritengono che per uno sviluppo ordinato di tutto il territorio sia necessario un piano di interventi convergenti sull’intera area che non penalizzi
nessuno. Allo stesso modo ritengono che il dossier di candidatura per il riconoscimento di sito UNESCO debba riguardare l’intero territorio flegreo, comprendendo e non escludendo le isole. E così, mentre le Università tedesche di Francoforte e Dresda intervengono con proprie risorse per campagne di restauri (l’Università di Dresda nella Torre di Guevara nel Comune di Ischia e l’Università di Francoforte – con i fondi della Fondazione THYSSEN – riprende gli scavi archeologici a Villa Arbusto a Lacco Ameno, colpevolmente fermi da oltre vent’anni!), portando sull’isola le loro maestranze, i nostri governi (nazionale e regionale) fanno a gara a dimenticarsi delle risorse culturali dell’isola. Mentre una testata giornalistica accreditata a livello internazionale come “Travel+Leisure” riconosce Ischia come la terza isola più bella al mondo, nessun investimento strategico si intravede all’orizzonte: Dimenticanza o colpevole abbandono? Le risorse, non ingenti, ordinariamente ottenute dalla Regione Campania, di cui pure siamo tutti grati, sono concentrate su pochi eventi estivi. Esse, però, pur avendo una innegabile funzione, hanno il limite di non infrastrutturare servizi e attività che consentano al territorio di eccellere. Neppure sono sufficienti le risorse dei recenti interventi regionali che finanziano solo Itinerari: anche in questo caso si tratta di attività temporanee che non consentono investimenti significativi nel comparto dei beni culturali. A Ischia, tanto per fare un esempio, non è stato possibile presentare alcuna proposta progettuale riferita al bando “Cultura Crea” emanato dal MiBACT, poiché sul suo territorio non vi sarebbero – secondo il Ministero – grandi attrattori.
Per tutti i motivi precedentemente indicati, agli isolani non resta che affidarsi all’autorevole voce ed alla generosa difesa dei suoi estimatori, di tutti coloro che l’hanno frequentata, apprezzata ed amata, affinché le sia restituito e ufficialmente riconosciuto il ruolo di primaria importanza che essa riveste di fatto nello scenario culturale e turistico italiano e del Mediterraneo. L’apertura di nuove rotte turistiche sul territorio regionale ha un valore importante che occorre perseguire con ogni mezzo disponibile, a condizione però che nessuno risulti penalizzato. Come molti sanno, Ischia ha rivestito nel Mediterraneo un ruolo strategico come
snodo culturale ed economico già a partire dall’VIII secolo a. C., cosa che concorre a conferire e quindi a restituire sotto forma di patrimonio culturale a tutti gli italiani un’identità costituita e stratificatasi nei secoli. Dalla ricchezza della vegetazione a quella termale di ristoro, l’isola ricalca una storia già unica e, attraverso il riconoscimento di Grande Attrattore, può confermare questa identità storica di carattere nazionale, ponendola al passo con il tempo. Riconoscendo Ischia come patrimonio culturale universale si metteranno in evidenza tutti quelli che sono i tratti essenziali del Golfo di Napoli e della nazione intera: arte, cultura e storia, ambiente e paesaggio, enogastronomia e di conseguenza artigianato tradizionale. Tutti questi fattori, che s’innestano in una cornice idilliaca privilegiata (non tralasciando come fattore determinante il benessere umano inteso come componente tipica e modus vivendi tanto ricercato dai turisti, stranieri e non, che ogni anno scelgono Ischia come luogo d’elezione per trascorrere le loro vacanze nel nostro paese), devono essere sostenuti e messi a sistema, facendo divenire Ischia uno degli attrattori turistico-culturali più importante d’Europa.
Chiediamo, pertanto, a tutti gli Amici dell’isola d’Ischia di sostenere la proposta di candidatura di Ischia presso il Presidente del Consiglio dei Ministri, il Ministro dei Beni Culturali e del Turismo, il Ministro dell’Ambiente, il Presidente della Giunta Regionale della Campania affinché:
1) che l’isola sia inserita tra i grandi attrattori culturali ai sensi dell’art. 3, comma 2 dell’Accordo Operativo di Attuazione del PON Cultura e sviluppo, approvato con pubblicato Delibera di Giunta Regionale n. 63/2016 e pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Campania del 24 febbraio 2016, n. 13, destinando congrue risorse a valere sui Fondi PON cultura 2014/20, POR Campania 2014/20 e sui Fondi di Sviluppo e Coesione, con interventi complementari e demarcati, per le attività di seguito descritte:
a) potenziamento degli scavi archeologici di Aenaria;
b) nuovi scavi a Villa Arbusto, nella Baia di San Montano e a Punta Chiarito;
c) potenziamento dei servizi museali di Villa Arbusto;
d) rilancio delle attività della Villa “La Colombaia” di Luchino Visconti;
e) restauro della Torre di Guevara nel Comune di Ischia;
f) potenziamento del Museo diocesano e la ripresa degli scavi di S. Restituta di Lacco Ameno;
g) contributi significativi per il restauro del Castello Aragonese;
h) cessione dal demanio militare del Palazzo reale borbonico per destinarlo ad usi esclusivamente culturali e per inserirlo nel percorso turistico-culturale delle residenze borboniche istituito con il Decreto-legge Valore Cultura (8.8.2013, n. 91, convertito in legge del 7.10.2013, n. 112);
i) restauro del carcere mandamentale borbonico sito nel Comune di Ischia;
l) riconoscimento di Ischia grande Attrattore Naturale;
m) inserimento di Ischia nel dossier di candidatura come sito UNESCO insieme agli altri comuni dell’Area Flegrea.
Al Governatore della Campania, inoltre, chiediamo l’istituzionalizzazione di una realtà consolidata come l’Ischia Summer Festival, affinché si possano programmare spettacoli con artisti di fama nazionale ed internazionale.
Il Comitato Ischia Grande Attrattore
Tony Conte, Mariangela Catuogno, Raffaele Di Costanzo, Maria Lauro, Raffaele Mirelli, Caterina Iacono, Gino Di Meglio, Giulio Lauro, Alessandra Benini.