Venerdì 11 luglio, alle ore 18:30, presso il Museo di Villa Arbusto di Lacco Ameno sarà presentato il libro:
“Ischia patrimonio dell’umanità. Natura e cultura”
Interverranno Ilia Delizia, Pietro Greco, Ugo Leone, Costanza Gialanella, Rosario De Laurentiis.
In questo volume abbiamo individuato alcuni dei caratteri che fanno di Ischia un patrimonio naturale dell’umanità. La sua geologia. La sua morfologia. La sua ecologia, terrestre e marina. Per riassumere, con due soli aggettivi, potremmo dire che l’isola è bella come poche altre e interessante come poche altre. Dobbiamo aggiungere che Ischia continua a essere bella e interessante, malgrado le ferite recentissime inferte al suo ambiente naturale. Candidare l’isola a patrimonio naturale dell’umanità, significa non dimenticare ma assumere consapevolezza di queste ferite, cercando di risanarle ed evitando di infliggerne di nuove. In questo volume abbiamo individuato anche alcuni dei caratteri che fanno di Ischia un patrimonio culturale dell’umanità. La sua storia antica. In particolare quella di Pithekoussai: la prima colonia greca del Mediterraneo occidentale. Ma anche Ischia come avamposto di quella grande potenza navale che è stata Siracusa. Ischia al tempo dei Romani. Ischia che svolge un ruolo non marginale nella storia – anche nella storia della scienza – fino ai nostri tempi. E poi, ancora, l’isola che ospita la “conoscenza oggettificata”. Nella sue case, nei suoi paesini, nelle sue stazioni termali. L’isola raccontata dagli storici: da Strabone a Buchner. L’isola rappresentata dai pittori e dagli scrittori. L’isola visitata da grandi scienziati. Sono davvero pochi i luoghi al mondo con uno scrigno culturale così ricco e variegato. Ci sono, dunque, molte fondate ragioni sia per proporre Ischia come patrimonio naturale sia per proporre Ischia come
patrimonio culturale dell’umanità. Tuttavia ci sono ragioni molto forti, forse persino più pregnanti, per guardare a Ischia come a un patrimonio “naturale e culturale”. Come a un luogo in cui le due dimensioni si fondono in maniera inestricabile. Come a un luogo in cui il paesaggio e l’uomo fanno tutt’uno. E non è possibile separare l’uno dall’altro. Dove, al contrario la storia dell’uno coevolve con la storia dell’altro.
Scritti di: Maria Cristina Buia, Guido D’Agostino, Rosario de Laurentiis, Domenico Fulgione, Maria
Cristina Gambi, Paolo Gasparini, Costanza Gialanella, Pietro Greco, Antonietta Iacono, Ugo Leone,
Giuseppe Luongo, Mariarosaria Mazzacane, Agostino Mazzella, Francesco Rispoli,Giuseppe
Sollino, Rossana Valenti